lunedì 18 gennaio 2016

L'uomo che perde i pezzi

Si è già visto nei due articoli dedicati a “LittleNemo” come Winsor McCay sia stato un geniale anticipatore delle tecniche stilistiche proprie del fumetto.
All’autore americano va riconosciuto probabilmente anche il merito di aver ispirato Guido Buzzelli, del quale è nato da poco un nuovo sito ufficiale, per il suo “Zil Zelub”, storia di un affermato violinista che, improvvisamente e senza alcun motivo, perde il controllo del suo corpo e dei suoi arti che si muovono indipendentemente da lui.
La stessa disavventura capita al protagonista di una tavola della serie di “Sogni di un divoratore di crostini”, che ricalca lo schema delle tavole di “Little Nemo”: il prot
agonista delle storie di Winsor McCay infatti si risveglia nel suo letto dopo un un tormentoso sogno provocato da un indigesto crostino al formaggio.
In una tavola in particolare la sventurata sognatrice s’immagina che il marito sia a più riprese falciato da roboanti vetture a motore, vero e proprio incubo dei passanti dell’inizio del secolo scorso, e che l’uomo perda i pezzi del proprio corpo, fino al risveglio nel proprio letto.
Zil Zelub non è fortunato come il protagonista della tavola di McCay, la sua disavventura infatti non è un incubo e risulta tanto più reale per il lettore perché il violinista ha le stesse fattezze di Guido Buzzelli.
Il musicista tenta ogni rimedio possibile, dalla medicina alla magia, ma resta inevitabilmente un essere repellente agli occhi degli altri, un reietto emarginato per la sua infermità.
Esacerbato Zil Zelub sprofonda nell’abiezione morale e si trasforma volontariamente in un mostro aggressivo per diffondere il panico nella società per conto di un losco affarista, che lo sacrificherà per fingere di riportare l’ordine speculando anche economicamente sulla situazione.
A decenni di distanza l’orrore per la disumanità ha sostituito la paura delle automobili, una disumanità che non si limita allo stato fisico dell’uomo che perde i pezzi, ma coinvolge anche la sua morale, facendogli compiere l’ultimo passo verso la totale corruzione e trasformandolo in un essere insensibile che con le sue macchinazioni travolge ogni cosa pur di ottenere il suo scopo.
La lezione di Zil Zelub , anni dopo i sogni a fumetti di Winsor McCay, andrebbe tenuta bene a mente per non correre il rischio di risvegliarsi in una realtà da incubo.

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