domenica 10 gennaio 2016

Fun Home di Alison Bechdel

Vita e letteratura possono essere intrecciate in vario modo, ma risulterebbe difficile credere che un' opera di Joyce possa costituire una guida per delineare con fedeltà assoluta un rapporto tra padre e figlia. Fun Home di Alison Bechdel tuttavia corre sui binari paralleli dell’autobiografia e del romanzo senza mai deragliare, senza mai perdere autenticità e scorrevolezza con un sapiente uso dei mezzi espressivi del fumetto, come l'uso di una carta geografica che riassume la vita del padre, espediente narrativo citato anche da Matt Madden nei suoi "Esercizi".
La Fun Home del titolo è un’agenzia di pompe funebri, attività che la famiglia di Alison si tramanda di generazione in generazione nonostante sia insufficiente a garantire la sussistenza in un piccolo centro.
Il padre di Alison infatti è anche insegnante di lettere, e tuttavia, pur non essendo ricchi, i Bechdel vivono in una casa bellissima, che sembra quasi un museo.
Il gusto estetico e le capacità manuali del padre di Alison riescono infatti a riportare la casa in cui abitano i Bechdel agli splendori originali, giungendo però all’eccesso di creare una insopprimibile sensazione di artificiosità in tutti i familiari.
Il comportamento controllato del padre inizia a generare un distacco netto tra lui e i figli che si dedicano ciascuno alle proprie passioni, fino a generare il dubbio di costituire una famiglia più per la vita condotta in comune sotto lo stesso tetto che per dei veri legami affettivi.
Alison è troppo piccola per capire che il padre nasconde sotto l’apparenza di una vita perfetta e sotto l’aspetto di genitore modello il segreto della sua omosessualità.
Poiché la finzione è a suo modo “reale” Alison ne vive la dimensione esteriore senza sospetti per molti anni, affezionandosi al padre che le trasmette la sua passione per la letteratura.
Sono dunque i libri, e in particolare “Dedalus” e “Ulisse” di Joyce, a condurre Alison alla scoperta, nei romanzi preferiti del padre, degli indizi della sua natura autentica, proprio nel momento in cui Alison riconoscerà anche la sua omosessualità.
La fine degli artifici e il riavvicinamento col padre, che sembrerebbe vicinissimo con la rivelazione di un genuino elemento di condivisione, tuttavia non si realizzerà, non solo perché nessuno dei due sembra più capace di superare la barriera delle finzioni accumulatesi negli anni, ma anche perché il padre morirà subito dopo, ancora in modo artificioso, lasciando un mistero sulla natura della sua morte: incidente o suicidio?
Spetta ad Alison trovare da sola il coraggio per accettare ed essere pienamente sé stessa e rivelarci con una sola vignetta, il senso integrale e pieno della sua vita: dall’esterno della casa, vediamo attraverso due finestre lei ed il padre leggere in biblioteca.
Quelle che dall’esterno appaiono due vite separate, sono unite al loro interno, anche se tramite l’artificio.
Ciononostante con la sua biografia a fumetti l’arte e la vita di Alison sono tornate ad essere una cosa sola.

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