
La questione è destinata a rimanere controversa
ma credo ci sia un accordo generale sul fatto che Winsor McCay sia stato il più
consapevole, tra i primi fumettisti, nell’uso di questo medium e
nell’esplorarne le potenzialità espressive, anticipando spesso temi ricorrenti
in molti autori successivi."Little Nemo” è l’opera più nota di Winsor
McCay, pubblicato su molti quotidiani americani, questo fumetto presentava in
una sola pagina una storia sempre diversa, nonostante lo schema fosse sempre lo
stesso.
Ogni volta infatti il piccolo Nemo sogna di
entrare in Slumberland, il mondo dei sogni, e di vivere fantastiche avventure,
risvegliandosi puntualmente nell’ultima vignetta, cosa che spesso lo sottrae a
situazioni pericolose o imbarazzanti.

Nella tavola del 17 novembre 1907 invece il senso
dello smarrimento e del trascorrere inesorabile del tempo è reso lucidamente
con una serie di 4 vignette verticali in cui i personaggi si trovano in diversi
punti di corridoi identici tra loro ma apparentemente sempre più lunghi.
In Little Nemo si può inoltre trovare il primo
esempio di metafumetto, nella tavola del 1 dicembre 1907 infatti i personaggi,
affamati per il lungo e infruttuoso girovagare nel palazzo del re di
Slumberland, finiscono per mangiare le lettere che compongono il titolo del
fumetto.
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