domenica 20 dicembre 2015

Little Nemo di Winsor McCay 1

La paternità del fumetto è stata attribuita a diversi autori, primo tra tutti Richard F. Outcault, papà di Yellow Kid.
La questione è destinata a rimanere controversa ma credo ci sia un accordo generale sul fatto che Winsor McCay sia stato il più consapevole, tra i primi fumettisti, nell’uso di questo medium e nell’esplorarne le potenzialità espressive, anticipando spesso temi ricorrenti in molti autori successivi."Little Nemo” è l’opera più nota di Winsor McCay, pubblicato su molti quotidiani americani, questo fumetto presentava in una sola pagina una storia sempre diversa, nonostante lo schema fosse sempre lo stesso.
Ogni volta infatti il piccolo Nemo sogna di entrare in Slumberland, il mondo dei sogni, e di vivere fantastiche avventure, risvegliandosi puntualmente nell’ultima vignetta, cosa che spesso lo sottrae a situazioni pericolose o imbarazzanti.
Una delle tavole in cui è evidente il genio tecnico di McCay è quella del 23 settembre 1906, in cui l’uso dello zoom in una serie di 6 vignette verticali coinvolge con straordinario realismo il lettore nella stessa condizione del protagonista, che sta per essere investito da un elefante.
Nella tavola del 17 novembre 1907 invece il senso dello smarrimento e del trascorrere inesorabile del tempo è reso lucidamente con una serie di 4 vignette verticali in cui i personaggi si trovano in diversi punti di corridoi identici tra loro ma apparentemente sempre più lunghi.
In Little Nemo si può inoltre trovare il primo esempio di metafumetto, nella tavola del 1 dicembre 1907 infatti i personaggi, affamati per il lungo e infruttuoso girovagare nel palazzo del re di Slumberland, finiscono per mangiare le lettere che compongono il titolo del fumetto.



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